Storia

Nonostante le fonti facciano risalire l’introduzione della vite in zona ai Romani, alcuni sostengono che già i Celti lavorassero alla coltivazione della vite. L’elevata produzione della Languedoc-Roussillon pare che fosse già un “problema” in tempi antichi: le fonti ci dicono come in queste terre si facesse più vino di quanto se ne riuscisse a esportare. Anche l’enologia e la viticoltura della Languedoc-Roussillon conobbero ulteriore sviluppo durante il Medioevo, perlopiù grazie all’insediamento dei monasteri e al lavoro dei monaci.

Lo sviluppo commerciale vero e proprio del comparto vitivinicolo della Languedoc-Roussillon iniziò a partire dal XVII secolo, nello specifico con l’esportazione di vino in Olanda, e più tardi con l’acquavite. In questo senso un ruolo decisivo fu giocato dal porto di Sète, dal quale partivano i carichi di vino verso nord. La tradizione della produzione di vini dolci nella regione è molto antica, e nel tempo è riuscita a ottenere riconoscimento universale.
Questo periodo espansivo fu arrestato dall’arrivo della fillossera. Nella lotta contro questo parassita della vite, la Languedoc-Roussillon può vantare un primato: i vigneti della regione furono i primi a essere ricostruiti dopo la devastazione. Tutto ciò consentì alla regione di diventare, alla fine del XIX secolo, il principale produttore di vini del Paese, con un’incredibile quota del 44%. Si realizzavano principalmente vini leggeri e ordinari, e così si continuò fino agli anni Novanta del Novecento. Importante era il contributo delle cooperative vinicole, ma tale conformazione iniziò a cambiare radicalmente, lasciando maggiore spazio ai privati, quando si compresero l’importanza della produzione di qualità e le enormi potenzialità della zona.