
L’immenso territorio di Languedoc e Roussillon si estende da Nimes fino alla frontiera spagnola. Con i suoi 300.000 ettari vitati rappresenta la più grande regione viticola di Francia, e inevitabilmente è quella con la maggiore differenza di suoli, microclimi e sfumature di terroir. Insiste sui dipartimenti di Gard, Hérault, Aude e dei Pyrénées Orientales. Mentre l’identità della Languedoc è basata su territori affacciati sul mare o di natura collinare, con rilievi molto dolci, il Roussillon, perlomeno nella sua parte più occidentale, risente fortemente della presenza della catena dei Pirenei, su cui in parte si arrampica. Qui le altitudini si impennano, con tutto ciò che ne consegue in termini di condizioni climatiche.
Le vigne beneficiano dell’insolazione tipica dei terroir mediterranei, con inverni temperati ed estati calde e molto secche. Le precipitazioni annuali sono assai contenute, tra i 500 e i 600 millimetri complessivi, e anche la parte più interna della regione soffre la costante siccità. A fare da parziale contrasto c’è però il vento freddo proveniente da nord, la Tramontana, che è un fattore molto importante.
Come si diceva in precedenza, in questa zona così vasta si incontrano diversi microclimi definiti da altitudine, esposizione e caratteristiche morfologiche locali. Il Roussillon è spesso più caldo della Languedoc, ma con l’arrivo della notte le vigne più in quota conoscono un consistente abbassamento delle temperature.
La maggior parte delle vigne insiste sui suoli limosi e sabbiosi delle larghe pianure fertili, ma i vini di maggiore qualità si ottengono nelle zone collinari, spesso disposte a terrazze, dove i terreni sono più poveri e rocciosi, con grande presenza di scisti o di argille rosse a seconda delle diverse zone.
