I vigneti della Savoia danno vita a tre AOC: Vin de Savoie, Roussette de Savoie e Seyssel. Tra queste la prima è la più diffusa (88%), mentre le altre due sono minoritarie e rappresentano rispettivamente il 9% e il 3% dei vini locali a denominazione. Ad assorbire il 95% della produzione è il mercato nazionale, con una quota sempre più importante di vendite nel mondo della ristorazione, mentre solo il 5% è destinato all’estero.
L’indicazione dell’AOC Vin de Savoie, o Savoie, può essere seguita dal nome di uno dei 21 cru individuati: Apremont, Les Abymes, Chignin, Chignin Bergeron, Monterminod, Saint Jeoire Prieuré, Montmélian, Arbin, Cruet e Saint Jean de la Porte a sud-est di Chambéry, Chautagne, Jongieux, Monthoux, Frangy, Seyssel e Marestel a nord e intorno al lago di Bourget, Ayse, Crépy, Marignan, Ripaille e Marin in Alta Savoia a sud del lago di Lemano.
I vitigni coltivati nella regione sono 25, considerando sia le varietà bianche, che rappresentano circa il 70% della produzione, sia quelle rosse.
Tra le prime l’altesse è la più fine, e viene chiamata anche roussette. La roussanne si esprime al suo meglio a Chignin, dove prende il nome di chignin bergeron.
Ma a farla da padrone è la coltivazione di jacquère, che copre circa il 50% della superficie vitata dell’AOC. In quantità minori troviamo chasselas, chardonnay, malvoisie e mondeuse blanche.
Tra le varietà rosse quella autoctona più importante è la mondeuse, a cui si affiancano le alloctone gamay, syrah e pinot noir.