Bruno Rochard |
Bruno Rochard ha iniziato a gestire il Domaine di famiglia nel 1998, cominciando fin da subito a condurre le vigne in modo più rispettoso verso gli equilibri naturali: dal 2006 coltiva in regime biologico, con certificazione dal 2009, e successivamente sono state inserite anche pratiche biodinamiche. Originariamente il Domaine era di 30 ettari, ma per lavorare in un'ottica di estrema qualità Bruno ha deciso di vinificare solo 6 ettari della proprietà, la metà a chenin blanc e il resto a cabernet franc e grolleau. Tale approccio ha permesso di costruire un percorso estremamente attento nel valorizzare le migliori uve e i migliori terroir, con piglio artigianale e potendo garantire la piena sostenibilità del circuito produttivo. L'approccio enologico non si discosta affatto da questo canone: in cantina non si aggiungono lieviti o zuccheri, e in funzione del potenziale del raccolto la fermentazione avviene in vasche d'acciaio o in botti di legno. Durante la fase di imbottigliamento o nel corso dei travasi, laddove occorre e quindi non in modo sistematico, si aggiungono modeste quantità di solforosa. Lo stile naturale e poco interventista di Bruno è pertanto garanzia di vini dalla forte identità varietale e territoriale, in grado di convincere vendemmia dopo vendemmia un numero sempre più ampio di critici e di semplici appassionati, oltre all'amico e vicino Richard Leroy. |
|||||||||||||||
![]() |
MOQUE SOURIS
|
|
||||||||||||||
![]() |
LES COTEAUX KANTÉ
|
|